Sartù di riso con luganega, piselli e polpette per MTC65
C’era una volta un donnino di mezza età, no in realtà la mezza l’aveva passata da una decina d’anni.
C’era una volta una signora attempata, ma per essere oneste la sua età non la dimostrava affatto, piena di buoni propositi per la sua linea e soprattutto per la sua salute.
Tale signora proprio per l’età, che non dimostrava affatto ma ce l’aveva e doveva farsene una ragione, all’improvviso si trovò con 12 chili in più e valori di colesterolo e trigliceridi che bastavano a spalmare di grasso ogni Gran crispy Mc bacon dell’universo mondo, oltre sudorazioni diurne e notturne che manco la doccia di Psyco ma quella è un altra storia!
Poi arrivò Mtc, si sempre lei (perchè si sappia che mtc è femmina!) e non bastò il pollo fritto, non bastò la terrina a mandarmi in crisi, non posso friggere, non posso mangiare tanti grassi, non posso non posso non posso, ma al solito soccombo e dopo mille mila escamotage per rendere light ciò che light non potrà mai essere ecco che mi ritrovo a cucinare A-per un esercito B-evitando di pensare a fiumi di colesterolo che come lava colante scorrono nelle mie vene.
La sfida precedente l’ha vinta Marina ed ha proposto per questo mese il Sartù di riso, lo dico, quando ho visto le sue foto e le ricette dettagliate mi è venuto un mancamento, sia per la voglia di scofanarmene uno intero da sola ma purtroppo anche pensando ‘n’altra volta a come alleggerire un piatto così imponente, così ancorato alla tradizione napoletana da doversi prostrare davanti ad esso, figuriamoci reinterpretarlo, e light per giunta!
Ne ho fatti due, il primo è stato un tentativo maldestro di “togliere”, togliere carne, togliere grassi, ho usato un riso integrale, purtroppo ho avuto anche l’idea malsana di usare uno stampo da budino con le sue belle scanalature, era lo stampo più piccolo che avevo in casa e come da regolamento (je possino) non potevo usare una tortiera a cerchio apribile che di quelle ne ho da 10 a 40cm!
Risultato buono, a parte lo smadonnamento per sformarlo in cui ho coinvolto mezzo popolo di Fb, però non ero soddisfatta, non sentivo di aver fatto la cosa giusta così dopo aver impacchettato e congelato il vecchio sartù mi sono buttata su un altra ricetta più ricca, più completa e purtroppo anche nella misura giusta per sfamare tutto il condominio (je possino2).
SARTU’ DI RISO CON LUGANEGA, PISELLI E POLPETTE DI POLLO:
Per le polpette:
150g di petto di pollo macinato
1 uovo
parmigiano grattugiato
pangrattato
farina
sale, pepe, olio
Mescolare la carne con due cucchiai di pangrattato, due cucchiai di formaggio e l’uovo appena sbattuto con una forchetta aggiunto poco per volta per non rischiare di avere un composto troppo morbido, aggiustare di sale e pepe, formare delle polpette grandi come una nocciola, infarinarle leggermente e disporle su una placca foderata con carta forno, irrorarle con un filo d’olio e cuocerle a 180°c per circa 5-6 minuti.
Per il ripieno:
3 cucchiai di trito di carota, sedano, cipolla
250g di luganega
200g fra piselli e fave
700g di passata di pomodoro
1/2 bicchiere di vino rosso
1 cucchiaio di triplo concentrato di pomodoro
prezzemolo
olio extravergine d’oliva, sale, pepe
250g di stracciatella di mozzarella
Mettere a bollire dell’acqua in un pentolino, scottarvi le fave per un paio di minuti, scolarle e sbucciarle,
in una larga padella versare un giro di olio e rosolare il trito di verdure, unire la luganega sbriciolata, mescolarla per un paio di minuti quindi sfumare col vino,
lasciare evaporare ed unire i piselli e le fave, mescolare per farli ben insaporire quindi aggiungere il concentrato e la passata di pomodoro, salare e pepare, cuocere per 15 minuti unendo se serve un goccio d’acqua per rendere la salsa più fluida,
unire le polpette e continuare a cuocere per altri 10 minuti, aggiustare di sale e spolverare con prezzemolo tritato.
Per il riso:
350g di riso Carnaroli
3 uova
parmigiano grattugiato
1 mestolo di salsa del ripieno
Mettere a bollire abbondante acqua salata, versarvi il riso insieme alla salsa e cuocere per 12 minuti,
scolare e condire con le uova e un paio di manciate di parmigiano grattugiato.
Accendere il forno a 180°c,
imburrare e spolverare di pangrattato uno stampo da 20cm, formare uno strato di riso pressandolo bene ed alzandolo sui bordi di un paio di cm, questo servirà a formare una “conca” in cui mettere il ripieno,
versare metà ripieno e metà stracciatella scolata, fare un altro strato di riso, altro ripieno e stracciatella e terminare con l’ultima parte di riso, spolverare di pangrattato, mettere qualche fiocchetto di burro e cuocere a 180°c per 30 minuti,
toglierlo dal forno e farlo riposare circa mezz’ora prima di sformarlo.
Per accompagnare:
150ml di panna fresca
50g di parmigiano grattugiato
sale, pepe
scaldare la panna, versarvi il formaggio e mescolare fino a che è ben sciolto, aggiustare di sale e pepe e passare velocemente al mixer,
servire il sartù a fette accompagnato da un cucchiaio di salsa al formaggio.
NOTE:
Ho mangiato sartù per tre giorni poi vedendo che mi stavano venendo gli occhi a mandorla ho impacchettato e congelato pure questo, ora urgono consigli su come riciclare ‘sto po’ po’ di avanzi 😀
La ricetta di questo Sartù è stata scelta fra le migliori del web dal Magazine di Lorenzo Vinci, qui potete trovare l’articolo dedicato a questo sontuoso piatto napoletano.
15 commenti
cristina galliti
diavolo d’un donnino hahahaha!!! guarda un po’ cosa hai tirato fuori !! e non c’è verso, il sartù è come la lasagna, non si può sgrassare altrimenti non è più la stessa cosa. E vai con la luganega…. 😀
Dauly
Che poi anche una Emiliana che si smette a sgrassare le pietanze è da denuncia! 😀
Katia Zanghì
Ullalà! vogliamo parlare finanche della” salsa” d’ accompagnamento?
Dauly
Grazie Katia, ma sai che temo che la salsa d’accompagnamento sia quella che mi mette fuori gara?
alessandra
lo hai rifatto??????????????????????????????????????????????????????????????????????
ma io ti adoro, punto. senza se e senza ma.
anche se la salsa non va bene, ma chissene: trovami un posto nel tuo condominio, anche sul tuo pianerottolo- che di queste prelibatezze non posso perdermene una, e figuriamoci due!
Dauly
L’ho rifatto perchè non sono normale, se lo fossi mica sarei in Mtc!
Illuminami Ale, perchè la salsa non va bene? Cosa non ho capito questa volta? Tontissima me 🙁
Tamara Giorgetti
Molto bello, un ottimo risultato mi sembra e deve essere anche buono, sulle salse neppure io ho capito bene, speriamo 😉
Dauly
Che casino Tamara con queste regole, le rileggo mille volte ma alla fine c’è sempre qualcosa che sbaglio. Comunque il sartù l’ho fatto, l’ho mangiato e se avessi voluto fare un’opera buona avrei potuto invitare il condominio, ma sono egoista e lo riciclo 😉
Marina
Te lo spiego io che cosa non va bene nella salsa: abbiamo detto che la salsa doveva essere una salsa classica che parte o da un fondo, o da una besciamelle o da una salsa al pomodoro o da una vellutata e la tua non lo è. Ma il fatto che tu l’abbia rifatto ti rende una grande !!
Dauly
Si me l’ha detto anche Ale, e come a lei ti dico che avevo la salsa al pomodoro del precedente e l’ho usata per condire una pasta, sono un donnino furbo eh?!
Kika
Io vorrei venire a vivere con te, altro che condominio.
Vengo e metto le gambe sotto il tavolo e ti aiuto a finire gli avanzi, prendila come una risposta alla tua richiesta di aiuto. Mai più freezer, solo alimenti freschi e ciò che avanza, mangio io 🙂
Peccato per la salsa, anche se non va bene per il regolamento, per me sta benissimo con il tuo sartù.
E vorrei che pubblicassi anche il primo, così almeno abbiamo la ricetta 🙂
Dauly
Chicca io ti prendo volentieri come coinquilina, te e tutta la famiglia al seguito <3
Il primo non lo pubblico perchè poi alla fine è rimasto molto asciutto nonostante in quello la salsa fosse giusta, non mi sento di scrivere una ricetta che alla fine non mi ha soddisfatta 😉
lisa fregosi
Sei fenomenale sai!!!
vorrei il tuo entusiasmo nel buttarti nelle creazioni culinarie!
Dauly
Lisa è il mio appetito ad essere troppo entusiasta 😀
Grazie!
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