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Gnocchi magenta con crema ai porri e pancetta croccante per MTC59

 

Avevo detto che gli gnocchi ripieni sarebbero stati gli ultimi.
Avevo, ma poi sono andata a fare la spesa e mi sono imbattuta in un tipo di patata mai vista (vi prego evitate i doppi sensi che già vi sento 😀 ) e non ho saputo resistere davanti ad un colore così particolare e bello.
La confezione era corredata da un foglietto in cui ne vengono descritte le caratteristiche: si tratta della patata “magenta love”, una rara patata dalla buccia e polpa di color magenta appartenente al gruppo Perupas, creata per sostenere i produttori delle Ande e adatta anche alla coltivazione in Italia, particolarmente adatta ad essere bollita o cotta al vapore.
Potevo lasciarla sul banco del negozio? Certo che no e appena arrivata a casa ho subito pensato a come cucinarla, poi mi sono detta che dopo gli gnocchi fatti con farina 1 e quelli ripieni mancava all’appello dell’MTC59 la terza tipologia, quella con farina bianca e la ricetta è arrivata subito dopo con quello che avevo a disposizione e un’abbinamento classico, patate e porri reso più sapido dalla pancetta affumicata e dal Parmigiano Reggiano.
Non smetterò mai di ringraziare Annarita per il tema di questo mese, ho fatto un viaggio nel ricordo, arrivando alla prova e alla  sperimentazione, si perchè queste patate magenta mica ero così sicura che tenessero la cottura!

 

 

Gnocchi magenta con crema ai porri e pancetta croccante

 

PER GLI GNOCCHI: per due persone<
500g di patate “magenta love”
100g di farina 00
sale

PER LA SALSA AI PORRI<
100g di porro
una noce di burro
1 cucchiaio raso di farina
200-250ml di acqua fredda
sale, pepe

INOLTRE
6 fette sottili di pancetta affumicata
Parmigiano Reggiano tagliato a lamelle sottili

PREPARARE GLI GNOCCHI
lavare le patate e cuocerle in pentola a pressione calcolando 15 minuti a cominciare dal fischio (oppure in pentola normale coperte di acqua per 40 minuti o finchè sono tenere al centro, o in microonde avendo cura di bucarle con la forchetta affinchè non scoppino in cottura),
sbucciarle ancora calde e passarle con lo schiacciapatate sulla spianatoia leggermente infarinata,
allargarle per farle intiepidire, aggiungere un pizzico di sale e cominciare ad impastare unendo la farina poco per volta fino ad ottenere un panetto compatto ma morbido, più farina aggiungete e più gli gnocchi saranno duri,
formare dei filoncini allungandoli facendoli scorrere con le mani e tagliare a pezzi di 2 cm, passare gli gnocchi sul riga gnocchi o sui rebbi di una forchetta infarinati e disporli su un vassoio spolverato di farina.

PREPARARE LA SALSA
lavare e spuntare il porro, levare la prima foglia ed affettarlo sottilmente,
mettere in una casseruola il burro e farlo sciogliere a fiamma bassa, aggiungere il porro e farlo stufare mantenendo sempre il fuoco basso per evitare che bruci,
quando sarà appassito e trasparente spolverarlo con la farina ed aggiungere un po’ d’acqua mescolando bene, unire altra acqua sempre mescolando fino a che la salsa comincia a diventare cremosa, aggiungere un pizzico di sale e far cuocere per circa 15 minuti,
passare la salsa con il mixer a immersione, aggiustarla di sale e di pepe e tenerla da parte,

rosolare la pancetta affumicata in una padella ben calda fino a che diventa croccante,
metterla da parte e nel grasso rimasto rosolare qualche anello di porro,
mettere a bollire l’acqua, salarla e cuocere gli gnocchi,

disporre nei piatti la salsa ai porri, scolare gli gnocchi quando vengono a galla e dividerli sulla salsa, sbriciolare una fetta di pancetta croccante su ognuno e finire con due fette intere, qualche anello di porro fritto e qualche lamella di Parmigiano Reggiano.

 

Come ho detto in precedenza qui da noi preferiamo gli gnocchi morbidi, con questo tipo di patata ho fatto un salto nel buio perchè non sapevo che tipo di polpa avesse, devo dire che ha richiesto meno farina del previsto però devo comunque consigliare di non mescolarli alla salsa con un mestolo ma procedere come ho fatto io adagiandoveli sopra e magari se volete napparli con ancora un po’ di salsa, in questo modo non si rischia di spappolarli.

I sapori sono tendenzialmente dolci, questa patata poi lo è particolarmente per cui ho continuato ad assaggiare sia l’impasto che la salsa tenendo però presente che sia la pancetta affumicata che il formaggio avrebbero aggiunto sapidità.
Mi sono piaciuti molto, come ho detto la ricetta l’ho pensata aprendo il frigorifero e siccome sono a dieta non è che offra molto, tanta verdura che potrei mettere un banchetto di orto-frutta davanti casa ma per il resto ben poco, sono più una capra che un’onnivora ormai 😀 

 

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5 commenti

  • Annarita Rossi

    Che kiulo, lo posso dire? anche io non avrei indugiato un secondo a comprarle perciò hai fatto benissimo. Sulla riuscita non avrei avuto dubbio perchè le patate andine sono le migliori, ne esistono di infinite varietà e sono le patate dalle quali hanno tratto origine tutte quante. La vera patata è quella di montagna, siano poi che le abbiamo adattate alla pianura. perciò se le ritrovi comprale ancora. Con crema di porri e pancetta croccante sfondi una porta aperta manca solo un invito a cena e non ne parliamo più. Brava.

    • Dauly

      Grazie Annarita, ma sai che il collegamento patata di montagna e Ande non lo avevo fatto?
      Questo per dire quanto mi butto nelle cose senza pensare, di getto e spesso solo per divertirmi come una bambina col nuovo gioco, e a 60 anni non so se sia o meno preoccupante ‘sta cosa 😀
      So di non aver eccelso per fantasia e di essere stata su un abbinamento classico e l’invito a cena è per quando vuoi, per l’occasione non cucinerò con quello che offre il frigorifero ma andrò a fare la spesa come si deve 😉

  • alessandra

    Cioe’, scusate…. e io?
    Qui manco ho il modello base della patata, e mi fate vedere ‘ste robe?
    Per giunta, in una foto del genere?
    Non c’e’ modo di metterla fuori concorso, Baker, che mi tocca vederla ogni volta che apro la pagina degli sfidanti?
    Sul non avere eccelso per fantasia, dissento: non so chi vincera’ la sfida, ma ti assicuro che se mai dovessimo fare un altro libro, ci finirebbero d’ufficio tutte e tre le tue ricette. Perche’ gli gnocchi senza fantasia sono quelli che facciamo tutti i santi giorni (col burro fuso, col pesto, col pomodoro: ognuno ha la sua benedetta ricetta e guai se non fosse cosi. Ma ciascuna delle tue proposte, porta un guizzo di novita’, alla portata di tante persone che fanno da mangiare e di tanti palati, abituati a ben mangiare. Perche’, diciamocelo un po’, in un mondo in cui son tutti chef, tornare a far da mangiare e’ come approdare in un porto sicuro dopo un viaggio tempestoso. Io non ne posso piu’, di abbinamenti che non stanno in piedi e che soddisfano solo l’occhio. Voglio tornare a mangiare bene. E l’indirizzo giusto e’ questo blog.

  • Dauly

    Comunque hai come sempre azzeccato il punto per me fondamentale: la cucina, il cucinare per mangiare anche tutti i giorni qualcosa di buono senza impazzire con tempi lunghi, ingredienti introvabili, accostamenti azzardati pur di fare audience, questi gnocchi ad esempio li ho preparati una volta tornata a casa verso le 19 e alle 20 ero a tavola pronta a gustarmeli!
    anch’io sono stanca di un certo tipo di proposte anche se non nascondo che mi piace sperimentare, sono curiosa e mi piace assaggiare sapori diversi, ma credo che questo si possa fare senza obbligatoriamente forzare la mano esagerando in ricette che poi hanno solo il bello da vedere ma il buono resta un punto di sospensione.
    Detto questo ti ringrazio, Mtc mi ha fatto gnoccare come mai in vita mia, altro scoglio superato!

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