lo scarpazzone nella pasqualina, l’emilia incontra la liguria per l’mtc
questo mese avrei potuto gridare al miracolo!
non appena Vittoria ha svelato la ricetta di settembre per l’mtc ho pensato subito a una ricetta che unisse idealmente la mia terra alla sua, l’Emilia e la Liguria strette in un abbraccio gastronomico!
dico subito che sarà l’unica versione perchè mio marito non ama assolutamente le torte salate di nessun genere per cui questa me la sono mangiata praticamente da sola, salvo un paio di incursioni di mio figlio!
non che mi lamenti perchè era buonissima, ma qui ci sono kili su kili che cominciano a stratificarsi, anzi, a cementificarsi su fianchi panza e tette trasformandomi in un parallelepipedo, non posso più fare come fino a un paio d’anni fa in cui mangiavo di tutto e non mettevo un grammo, addio tempi felici!
torniamo alla torta.
sulle prime ho pensato a un classico erbazzone, ma poi mi pareva somigliasse troppo alla farcia della pasqualina, la seconda versione proposta da Vittoria.
poi avrei voluto fare la prescinseua in casa ma in frigorifero è misteriosamente sparita la bottiglietta di caglio….mah, mistero degli uomini lasciati a casa da soli!
quindi scarta un’idea, scartane un’altra ho deciso per lo scarpazzone che non è altro che una versione più ricca dell’erbazzone con l’aggiunta di riso.
mi sembra inoltre una bella occasione per parlare di due ricette tipiche che forse non sono conosciute da tutti!
naturalmente per la pasqualina vi rimando al post di Vittoria che illustra con un passo a passo dettagliatissimo la preparazione delle sfoglie, io vi scrivo la mia versione!
SCARPAZZONE NELLA PASQUALINA:
per la pasta:
300gr di farina manitoba
30gr di olio
mezzo bicchiere di vino bianco secco
mezzo bicchiere di acqua
sale
impastare fino ad avere una pasta morbida, non appiccicosa e ben elastica, dividerla in 5 palline e farle riposare un paio d’ore.
per la stesura delle sfoglie vi rimando al post di Vittoria.
per il ripieno:
150gr di riso
300gr di latte
100gr di acqua calda
4 mazzi di erbette (noi chiamiamo così le bietoline)
1 cipollina
200gr di ricotta
50gr di parmigiano
1 uovo grande
mettere a cuocere il riso nel latte portato a bollore per il tempo necessario lasciandolo un pò al dente, se dovesse asciugarsi troppo allungare con un pò di acqua calda,
nel frattempo che il riso cuoce lavare e tagliare a striscioline le erbette, farle cuocere in padella con l’olio e la cipollina tritata finchè saranno morbide e asciutte,
tagliarle grossolanamente ed unirle al riso intiepidito, aggiungere la ricotta, l’uovo e il parmigiano mescolando per far amalgamare bene il tutto, lasciare riposare la farcia per una mezza giornata o una notte al fresco.
tirare le sfoglie di pasta e procedere come descritto da Vittoria e cuocere in forno a 180° per 45 minuti.
note:
non so se sia stata colpa delle sfoglie che forse non erano sottilissime come avrebbero dovuto essere, tant’è che in cottura la cupola si è ben gonfiata ma al momento di toglierla dal forno non si è abbassata ma al contrario sembrava il cupolone di S.Pietro, per fortuna una volta affondato il coltello si è afflosciata come un palloncino bucato.
una volta tolta dal forno sformatela senza paura di romperla che regge bene, in questo modo si asciugherà meglio nei bordi.
io l’ho mangiata sia tiepida che fredda, sempre buonissima.
33 commenti
Antonietta
È proprio una bella ricetta complimenti Dauly
giovanna
Quante versioni della pasqualina grazie all' mte, una più buona dell'altra. Complimenti!!!!Ciao.
Damiana
Io invece adoro le torte salate, ti avrei fatto volentieri compagnia nel"farla fuori"!Sembra un incontro felicissimo,l'aspetto è davvero invitante,brava bella bionda come sempre!!
Dory_Mary
per me è perfetta,una vera bontà!Complimenti!
Zonzo Lando
Ti è venuta una meraviglia, per quel ripieno potrei fare follie 🙂 Bacioni
Kappa in cucina
Bellissima, favolosa!gnammy! bravissima buona giornata
stella
ah ah il cupolone di San Pietro 🙂 Io invece al contrario di te me ne sono mangiata soltanto un fettino, tutto il resto l'ha mangiata mio marito, che mi chiede tutti i giorni, ma quando la rifai? 😀
la gelida anolina
no bè questa è davvero da svenimento!!! suuuuper 😀
baci
Murzillo Saporito
Mi sembra favolosa! Mi piace la cucina fusion regionale 😉
Baci
Maria Luisa
Ti avrei aiutata volentieri a mangiarla, ha un aspetto ottimo!:-) brava
Chiara e Marco
Ho davvero una passione per le torte salate! Questa sembra molto buona e "carica"
Marco di Una cucina per Chiama
Isabeau
Mamma mia che meraviglia questa torta, è una delle mie preferite tra le salate, anche io ne preparo una versione a pasqua, ma questa tua mi sembra ancora più golosa!
sere
uh, anche mio marito non ama le torte salate, ed io non me ne capacito: primo perchè le mangerei sempre e secondo perchè in cucina sono ottime per svuotare il frigo! Bello questo connubio di due terre che si abbracciano in un ripieno!
cucchiaioepentolone
*tutti:
dovremmo fare un pasqualina-scarpazzome day e mangiarne a volontà, alla faccia di chi non ama queste ricette!!
grazie a tutte/i!
Acquolina
non parliamo dei chili di troppo… anch'io mi sono mangiata tanti esperimenti per MTC da sola ma questa volta non credo perché mio marito, invece, ama le torte salate, la tua mi ispira moltissimo! 🙂
Chiara Picoco
wow dauly che bella idea il riso nel ripieno!
Questa torta mi piace e ne aspetto un'altra.
Se tuo marito non la mangia passo io da te!
Una cucina tutta per sé
Sai che è la mia torta salata preferita? La prepara ogni tanto la mia vicina di casa, chiederò anche a lei la ricetta 😉
Milena
nel fine settimana mi sa che mi metto a impastare e stendere anche io 🙂
bella golosa che è!!!! 🙂
e…dovrò sacrificarmi…visto che l'Omo sarà fuori per qualche giorno 😀
baciotti
Alessandra Gennaro
Gran bel post, nello spirito degli emmetichallenge che preferisco, che parlano sempre di più la lingua della tradizione, dello scambio e della scoperta di tante analogie, a volte anche inaspettate.
Parto dalla prima lampadina che mi si è accesa in testa, quando ho letto il ripieno dello scarpazzone: è la torta coi becchi, in versione salata. anche lì, riso, bietole, latte e uova, per un ripieno dolce che avrei tantissima voglia di provare, e mai come ora stramaledico queste giornate troppo brevi. d'altronde, anche geograficamente siamo lì e non è improbabile che qualche scambio sia ancheavvenuto, nei secoli passati.
Secondo flash: la cucna emiliana è anch'essa cucina di profumi e di erbe. Ce lo dimentichiamo troppo spesso, perchè gli stereotipi son duri a morire come noi siam quelli dela focaccia e del pesto, voi siete quelli del tortellino e del prosciutto. Ma c'è tutta una tradizione di cuina povera – e penso anche ai pisarei, oltre che al'erbazzone- che varrebbe la pena di approfondire.
terzo flash: la sfoglia è perfetta così. Er cupolone regge in cottura, sempre che lo si gonfi bene, ma poi è regolare che si mmosci. E il buono della pasqualina è anche quella sfoglia così morbida, senza essere molle, che risulta proprio da questo abbassamento.
quarto flash: e com'è che non ho mai assaggiato lo scarpazzone? bisognerà correre ai ripari, al più presto!
con te, c'è sempre da imparare
grazie ancora
ale
cucchiaioepentolone
grazie Alessandra, usi parole che farebbero sentire importante anche un rospetto!
dei pisarei parlerò in un prossimo post e non solo, ieri sera a proposito di cucina povera ho preparato la nostra panadela, o zuppa con l'olio, un riciclo di pane raffermo che usa solo acqua, pane, olio e parmigiano, tanto sapore tramandato da chi non aveva supermercati e lire a disposizione!
Alessandra Gennaro
bisognerebbe avere giornate di 72 ore e fare una raccolta di ricette povere: non sono per niente esperta, ma ogni volta che mi imbatto nell'argomento, penso che il vero fil rouge su cui si potrebbe imbastire una storia nazionale della gastronomia italiana sia proprio questo: perchè la cucina "ricca" è giocoforza regionale, ognuno fa sfoggio del meglio della propria terra, laddove può permetterselo. Ma i poveri hanno poco, e quel poco è spesso lo stesso per tutti… penso al pane, ai ceci, alle castagne. e a quante ricette meravigliose ci stiamo dimenticando, per inseguire mode effimere e superficiali…
blu notte
mi hai svelato il commento che ho avuto sull'erbazzone, ho la ricetta, ma non mi prevede il riso… devo sopperire a questa lacuna XD bacione cara
Giovanni, Peccato di Gola
deve essere veramente molto gustosa questa pizza piena 😀 bravissima!!!!
Assunta
Se c'ero io assieme a te, ti avrei aiutato volentieri e la parte di tuo marito me la sarei pappata io! 😀
Adoro le torte salate e questa dev'essere di un buono esagerato!!
Daniela
Fantastica la tua versione, complimenti Dauly. Buon we Daniela.
Fabiola
è una meraviglia, post e ricetta, baci.
lidia
Dalle foto si vede che è una grande bontà….
I sognatori di Cucina e nuvole
Ideale come piatto unico!!!! Foto stupenda…
Italians Do Eat Better
Che bella, deve essere molto buona!
Vitto da Marte
Eccomi e vado di corsa che le vostre ricette si moltiplicano a vista d'occhio e fatico a tenervi dietro!
Mi si allarga il cuore quando vedo saltare fuori l'amore per la propria terra e le tradizioni, per la cucina "povera" che è così ricca di profumi e gusto, per lo studio delle tradizioni e la scoperta che da una regione all'altra c'è un filo (verde in genere) che ci lega tutti soprattutto a tavola!
Questo deve essere il lavoro di chi ama la propria terra e ci tiene a mantenere in vita le tradizioni imgliori.
Grazie, Vitto
La Gaia Celiaca
bellissima versiona, dauly, mi piace proprio tanto. e poi le ricette tradizionali sono le mie preferite
TataNora
Altra ricetta fantastica, con la tradizione della tua terra. Queste sfide di MTC sono una stanza d'incontro per tutti coloro che amano le tradizioni e che, ovunque si trovino, le portano con se.
Ecco perchè mi piace questa sfida: tutto uguale ma tutto diverso!
Brava Dauly!!!!
Nora
Tamtam
Dauliana è meravigliosa, io conosco l'erbazzone, mi piace molto e lo faccio anche, questa è un incrocio tra erbazzone e pasqualina? è stupenda, complimenti…baci