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American Vegburger per MTC n.49
Ed ecco puntuale arrivare un nuovo mese e una nuova attesa della ricetta decisa per Mtchallenge, un’attesa fatta di indizi (mai indovinati), di “spero sia un dolce” “no un salato” “un lievitato vi prego”, e nel frattempo come avevo già anticipato in questo post io decido di approcciarmi alla carne in un modo diverso, di farne un uso più consapevole se non quasi toglierla dalla mia dieta. e che ricetta tira fuori la Mazzetta? Hamburger!! la mia primissima reazione è stata “Arianna tepozzino”, poi ho letto il regolamento e alla fine ho tirato un sospirone di sollievo perchè hamburger sia, ma anche di tonno o verdure! la mia proposta l’ho…
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Panini tipo siciliani delle sorelle Simili
avevo già fatto questo pane seguendo alla lettera la ricetta delle sorelle Simili, anche di questo non ho cambiato una virgola dell’impasto (e chi si azzarda??) ma ho sostituito i semi di sesamo coi semi di lino, li avevo in casa e non sapevo come usarli oltre che aggiungerli all’insalata. ho cambiato anche la forma, ho fatto dei panini perchè per me sola sono più gestibili. in tutta sincerità devo dire che è un pane che va mangiato subito appena si è raffreddato, il giorno dopo era già gommoso, questo mi servirà per una prossima volta e congelerò i panini che sono rimasti.
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Treccia Argentina alle erbe
sapete che per me ogni lievitato è una sfida e appena ne trovo uno che mi acchiappa devo rischiare e provare a farlo! per questa treccia è stata una doppia sfida perchè c’era anche la formatura particolare e temevo che nel maneggiare l’impasto questo si sgonfiasse con un flosshhh irreparabile, e invece no, grazie alla ricetta perfetta di Pat sono riuscita a superare la prova! è un panfocaccia morbido e profumato di erbe, io naturalmente ho usato il lievito di birra perchè dopo aver assassinato la mia pasta madre non oso più mettere in pericolo altre vite innocenti, ma da Pat trovate entrambe le versioni.
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panbrioche senza impasto ai lamponi essiccati per UnLampoNelCuore
chi mi conosce sa che non ho mai festeggiato l’8 Marzo, non da quando ho avuto l’età della ragione e quella per sapere cosa ha dato inizio a questa data. ho sempre trovato di un’ipocrisia nauseante gli auguri e le mimose portate dagli uomini alle proprie donne, ancora di più la “libera uscita” per quella serata, per quell’unica serata da passare in locali dove imperversa lo strip maschile e dove noi donne come tante sciamannate diamo libero sfogo ad una voglia di “esistere” al di là del lavoro, della famiglia, dei figli e dei suddetti mariti e compagni! certo parlo per la generazione a cui appartengo io, quella che ha…
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panini ai semi misti e treccine alla ricotta, cotti in trasferta!
e così un pomeriggio grigio e piovoso sono colta da una voglia irrefrenabile di “sgonfietti”, frittelline che qui a Parma facevano nei baracchini per strada e ti servivano cosparsi di zucchero in cartocci unti e bisunti. una di quelle voglie che devi soddisfare a tutti i costi, che se ancora esistessero quei baracchini avrei sfidato il tempaccio e sarei andata a prendermeli! ammetto sempre la mia ignoranza e questa la dice lunga su quanto ho ancora da imparare, in cucina e non, ma a parte che noi li chiamiamo con quel nome non sapevo come sono fatti, non amando i dolci fritti nè tantomeno quelli di carnevale non mi sono…