e così un pomeriggio grigio e piovoso sono colta da una voglia irrefrenabile di “sgonfietti”, frittelline che qui a Parma facevano nei baracchini per strada e ti servivano cosparsi di zucchero in cartocci unti e bisunti.
una di quelle voglie che devi soddisfare a tutti i costi, che se ancora esistessero quei baracchini avrei sfidato il tempaccio e sarei andata a prendermeli!
ammetto sempre la mia ignoranza e questa la dice lunga su quanto ho ancora da imparare, in cucina e non, ma a parte che noi li chiamiamo con quel nome non sapevo come sono fatti, non amando i dolci fritti nè tantomeno quelli di carnevale non mi sono mai preoccupata di cercare la ricetta.
ma la voglia non la smetteva di tormentarmi e allora lancio il mio solito grido di dolore su fb e alcune amiche capiscono dalla mia descrizione (amiche geniali) che sono le pettole.
di corsa vado a gugolare per trovare la ricetta, la trovo e impasto. ma dato che io devo sempre fare mille cose alla volta e possibilmente partendo nello stesso medesimo istante, mentre impasto le pettole impasto anche il pane e perchè no, anche le treccine alla ricotta di Montersino!
tutto procede nella norma, le pettole sono pronte per essere fritte, ottimizzo i tempi e accendo il forno per cuocere prima le treccine e poi il pane che mi sta lievitando che è una bellezza…………..
l’olio è a temperatura, il forno anche, comincio a friggere mentre butto ogni tanto un’occhio al timer per controllare la cottura delle treccine…………..
strano, non mi arriva nessun profumo di dolce, eppure dovrebbero essere quasi cotte, fammi dare una controllatina và, attenta a non bruciare le pettole nell’olio però, con il ragno in una mano con l’altra apro il forno ed è………spento!!
provo e riprovo, spengo e riaccendo, stacco e riattacco, altro urlo di dolore su fb, hai controllato la spina? hai guardato la presa? ma la lucina si accende?
niente, morto, morto nel momento peggiore, le pettole che rischiano di bruciare, le treccine semicrude o semicotte a seconda dei punti di vista, e il pane, IL PANE che non mi è mai venuto così bello, gonfio, tondo che sembra la O di giotto da cuocere al più presto!!
niente, l’unica soluzione era la trasferta, telefono al 94enne dicendogli di accendere subito il forno che sarei arrivata da lì a una manciata di munuti!!
la scena:
mi sono infilata il piumino sulla tuta, sono uscita in ciabatte con in una mano una teglia di treccine coperta con un foglio di alluminio e nell’altra una teglia di pane coperta con la pellicola e avvolta da una sciarpa per non fargli prendere freddo, per fortuna in quel momento non pioveva perchè avrei dovuto tenere l’ombrello coi denti!!
finale:
sono arrivata, ho infornato entrambi perchè erano le 21 e 30 e mi sono anche sorbita il 94enne che mi dava consigli di cottura del pane……non ero proprio dell’umore giusto!!
finalissima:
il pane inevitabilmente si è sgonfiato un pò ma non ha perso in bontà, le treccine sono un pochetto più abbronzate di quello che dovrebbero essere, ma considerando il tutto l’ho risolta bene!
a si, il forno!
il forno non ha assolutamente niente, ho chiamato l’elettricista e c’è solo un contatto nella presa di corrente, bastava cambiare presa e mi sarei risparmiata tutto quanto, ma volete mettere che non avrei scritto questo post? ^_^
PANINI AI SEMI MISTI :
350g di acqua tiepida
1 cucchiaio di olio
7g di sale
100g di semi misti fra: zucca, lino, sesamo, girasole
mettere la farina nell’impastatrice unendo metà acqua, cominciare ad impastare e nel frattempo sciogliere il sale nell’acqua rimanente,
aggiungerla all’impasto insieme all’olio e impastare per 10 minuti,
unire i semi, rimettere in funzione l’impastatrice fermandola ogni tanto per girare l’impasto in modo che inglobi tutti i semi,
trasferire l’impasto sul tagliere infarinato, lavorare brevemente, formare una palla, coprirla e farla riposare 30 minuti,
trascorso questo tempo porzionare l’impasto a seconda del pane che si desidera fare, io ho fatto dei panini di circa 100g l’uno,
arrotondarli prendendo i lembi esterni portandoli al centro e stringendo bene,
metterli su una teglia coperta da cartaforno con la chiusura rivolta verso il basso,
coprirli con un telo e farli lievitare in luogo lontano da correnti d’aria fino a che sono raddoppiati (circa 3 ore)
accendere il forno e portarlo a 220°c, infornare i panini per 15 minuti, abbassare a 180°c e cuocere per altri 15 minuti o fino a quando sarà ben dorato.
è la prima volta che uso una farina autolievitante per il pane, ogni tanto uso quella per dolci sempre con ottimi risultati, devo dire che ne sono rimasta soddisfatta, il pane è morbido, ben alveolato e la crosta sottile e croccante, delizioso!
TRECCINE ALLA RICOTTA:
250g di ricotta
170g di farina 00
120g di zucchero
6g di lievito per dolci
2g di sale
buccia di limone grattugiata
latte, granella di zucchero, codette di cioccolato, cocco rapè
impastare tutti gli ingredienti, ricavare dall’impasto dei pezzetti di 50g circa, formare dei rotolini e poi intrecciare a due capi,
mettere le treccine sulla teglia coperta di cartaforno, spennellarle col latte e cospargerle con le codette, la granella e il cocco,
cuocere a 180°c per 20-25 minuti a seconda dei forni, devono dorare ma non come i miei!
la ricetta è quella famosissima di Montersino, io ho modificato le dosi perchè avevo solo 250g di ricotta, ho fatto 2/3 dell’originale.
e le pettole?
le ho fatte e le ho mangiate TUTTE, lo stress, ahi ahi ahi lo stress!!
3 commenti
Mirtilla
quante cose buone!!
annaferna
ecco tutte qui le compagne di sventura! ahahah ma che bello tutto!!!
bene son contenta che il forno dei capricci si sia ripreso! 😛
ti abbraccio
IsabelC.
Urka che odissea! Meno male che il 94enne, oltre che a dispensare consigli, aveva il forno pronto e caldo!!! Ottimi sia il pane che le treccine e aspetto la ricetta delle frittelle, eh?