Ed ecco che con questo pesto il basilico se n’è completamente andato, finito, e per un anno sul mio balcone non ci saranno più le sue foglie profumate sulle quali ogni tanto mi piace passare la mano per scatenare il suo incredibile aroma.
Per ovviare alla mancanza preparo pesti di tutti i tipi e conservo le foglie che restano in congelatore, certo perde molto del suo profumo originale ma vivo al nord e non c’è altro sistema per poterlo usare anche durante il resto dell’anno.
Ho voluto aromatizzare ulteriormente questo pesto con della scorza di limone e arancia grattuggiati, non vi dico mentre lo preparavo che profumo saliva dal mortaio, veniva voglia di abbrustolire una fetta di pane e spalmarglielo sopra!
Naturalmente lo potete preparare anche con un mixer a immersione o con un robot, devo dire che lo faccio praticamente sempre così e poi ci sono volte in cui mi sento particolarmente ben disposta a pestare a mano, è pure un’attività antistress!
PESTO AI DUE POMODORI E AGRUMI
50g di basilico
20 mandorle spellate
8 pomodori secchi sott’olio
10 pomodorini pachino o datterini
scorza grattugiata di limone e arancio
un pizzico di sale grosso
olio extravergine d’oliva
mettere nel mortaio i pomodori secchi, le mandorle, il sale grosso e cominciare a pestare,
lavare i pomodorini, tagliarli a metà e vuotarli dei semi,
unirli al pesto insieme al basilico e pestare fino a che il composto sarà cremoso ma non troppo fine,
aggiungere la scorza di limone e di arancia grattugiati,
versare olio sufficiente a far diventare il pesto fluido,
conservare chiuso in un vaso in frigorifero o congelarlo.
Se volete usare un mixer procedete con gli stessi step avendo cura di non tritare troppo per non farlo diventare una poltiglia.
Quando condite la pasta conservate un mestolo di acqua di cottura, renderà più cremoso il risultato finale.
Se vi piace aggiungete mezzo spicchio d’aglio ma penso che sia buono così, con i suoi profumi delicati.
Una parte del pesto è finita dentro a queste melanzane ripiene di pasta e scamorza affumicata, devo dirvelo quanto erano buone?
