chi mi conosce sa che non ho mai festeggiato l’8 Marzo, non da quando ho avuto l’età della ragione e quella per sapere cosa ha dato inizio a questa data.
ho sempre trovato di un’ipocrisia nauseante gli auguri e le mimose portate dagli uomini alle proprie donne, ancora di più la “libera uscita” per quella serata, per quell’unica serata da passare in locali dove imperversa lo strip maschile e dove noi donne come tante sciamannate diamo libero sfogo ad una voglia di “esistere” al di là del lavoro, della famiglia, dei figli e dei suddetti mariti e compagni!
certo parlo per la generazione a cui appartengo io, quella che ha cominciato piano piano e con fatica a cercare di cambiare le cose, di far entrare nelle teste degli uomini che siamo altro dalla donna che li accoglie possibilmente sorridente e ancora più possibilmente senza fiatare sui problemucci quotidiani creati da figli o incidenti di percorso casalinghi!
le giovani strabuzzeranno gli occhi, ma la condizione della donna era questa, non so quanto sia cambiata, da parte mia essendo madre di un figlio maschio ho cercato da sempre di insegnargli che l’altra metà del cielo è esattamente uguale a lui, con gli stessi chiaro-scuri, le stesse esigenze, pulsioni e soprattutto diritti!
certo che con tutte le donne stuprate e/o uccise di cui si ha notizia non credo che si siano fatti molti passi in avanti, per non parlare delle donne “lontane” da noi, delle quali raramente ci si occupa, maltrattate, mutilate, lapidate, sfregiate, sfruttate e chi più ne ha più ne metta che già così c’è da vergognarsi di essere “umani”!
ma quest’anno è con gioia che partecipo a questa iniziativa perchè realtà come questa non debbano più esistere, di qualsiasi appartenenza siano, di qualsiasi credo o colore!
tutto inizia dal post di Anna Maria che partecipando all’mtc scorso ha messo in luce quello che l’Europa e l’Onu hanno tacitamente tenuto per sè.
Alessandra ha dato vita al resto ed è nato così UnLampoNelCuore:
Con questa iniziativa, i food blogger che aderiscono a “unlamponelcuore” intendono far conoscere il progetto “lamponi di pace” ella Cooperativa Agricola Insieme (http://coop-insieme.com/),nata nel giugno del 2003 per favorire il ritorno a casa delle donne di Bratunac, dopo la deportazione successiva al massacro di Srebrenica, nel quale le truppe di Radko Mladic uccisero tutti i loro mariti e i loro figli maschi. Per aiutare e sostenere il rientro nelle loro terre devastate dalla guerra civile, dopo circa dieci anni di permanenza nei campi profughi, è nato questo progetto, mirato a riattivare un sistema di microeconomia basato sul recupero dell’antica coltura dei lamponi e sull’organizzazione delle famiglie in piccole cooperative, al fine di ricostruire la trama di un tessuto sociale fondato sull’aiuto reciproco, sul mutuo sostegno e sulla collaborazione di tutti. A distanza di oltre dieci anni dall’inaugurazione del progetto, il sogno di questa cooperativa è diventato una realtà viva e vitale, capace di vita autonoma e simbolo concreto della trasformazione della parola “ritorno” nella scelta del “restare”
per partecipare ho pensato e ripensato a quale ricetta proporre, ma poi mi sono detta che questa volta non dovevo preparare chissà cosa, questa volta la ricetta era un pretesto per ESSERCI, perchè le donne devono ancora imparare questo, sostenersi, allearsi, lottare le une per le altre, che i tempi delle competizioni per accaparrarsi il miglior partito sono finiti, non abbiamo più bisogno di “sconfiggere le rivali”!
ed ecco una ricetta semplice, da preparare con un cucchiaio, da mettere in frigorifero e dimenticarla fino a 5 giorni, è un panbrioche che faccio spessissimo e lo arricchisco di volta in volta con quello che ho a disposizione, semi, spezie, farine diverse, questa volta naturalmente ho messo dei lamponi essiccati e l’ho usato per una sana colazione con marmellata di lamponi e yogurt con lamponi freschi.
PANBRIOCHE SENZA IMPASTO CON LAMPONI ESSICCATI:
300g di farina w350 Garofalo
80gr di burro fuso a temperatura ambiente
1 uovo grande o due medi
80gr di acqua
40gr di miele del bosco Rigoni di Asiago
4gr di lievito secco
un pizzicone di sale
70g di lamponi essiccati
latte per spennellare
in una ciotola rompere leggermente con la forchetta l’uovo, aggiungere il miele, il burro, l’acqua e il sale,
in un’altra mettere le farine, il lievito secco e i lamponi, unirli al composto liquido mescolando fino a che non ci saranno più grumi,
coprire la ciotola con la pellicola e lasciare a temperatura ambiente o nel forno chiuso e spento come ho fatto io per 2 ore, poi mettere in frigorifero e dimenticarsene anche fino a 5 giorni.
io l’ho tolto dal frigo dopo 3 giorni,
formare quattro palline o tre cordoni se si volesse fare una treccia e posizionarle in uno stampo da plumcake imburrato e dove si sarà messa una striscia di cartaforno sul fondo e lasciare lievitare coperto da pellicola al riparo da correnti d’aria fino a che l’impasto sfiori i bordi dello stampo,
spennellare con il latte e cuocere a 180° per 30 minuti (prova stecchino)
buona colazione e dopo aver spalmato e affondato il cucchiaino andate a leggere qualche altra interessante e preziosa informazione sul sito della Cooperativa Insieme.