sto ancora tremando!
non vedevo l’ora di scrivere questo post perchè questa è una torta che s’ha da fare, ma poco fa ho saputo che nella tarda nottata hanno cercato di entrare nell’appartamento del primo piano (io sono a piano terra) e ho perso l’entusiasmo con cui volevo sbandierare la mia “creatura”!
ecco, è il peggiore dei miei incubi, credo che se mai mi capitasse una cosa del genere morirei stecchita dallo spavento, e infatti il solo pensiero che un’estraneo si sia introdotto e arrampicato a un paio di metri da me non mi fa smettere di tremare!
dai, ci provo, un lungo respiro e un boccone di questa delizia spero mi calmeranno!
allora, come ho scritto nel titolo avevo in mente una Barozzi da tempo, da quando per caso l’ho assaggiata e innamorata, ma come ben si sa la vera ricetta è segretissima e ben custodita.
l’unica cosa che pare quasi certa è che oltre le mandorle ci siano le arachidi tostate, il resto se la si vuole replicare si fa a sentimento!
ok, il mio neurone è già da un pò di tempo che gira per capire come procedere, ho provato anche la versione col caffè solubile e quella coi fondi del caffè, niente, il sapore per me era troppo acido, non mi era piaciuta fino in fondo.
poi uno squarcio nel buio cosmico del mio cervello (veramente era la luce del frigorifero) mi ha dato un’idea niente male, burro d’arachidi!
perchè stare a snocciolare e a tostare quando lì davanti ho il meraviglioso vasetto?
ed eccola qui, buona che non potete immaginare, certo non leggera ma quando si commette peccato non si può farne solo mezzo, si scioglie in bocca e mangiata insieme a una tazzina di caffè è da delirio!
non è più la simil Barozzi ma la Daulozzi, e vi prego di mantenerne il nome e di rispettarne la maternità (non è vero ma fa figo!)(cioè, la maternità sempre eh, mi raccomando!)!
SIMIL BAROZZI; LA DAULOZZI:
200g di cioccolato fondente
60g di burro d’arachidi
50g di burro
1 tazzina di caffè
1 cucchiaio raso di cacao amaro
100g di farina di mandorle
4 uova
150g di zucchero
1 cucchiaino di estratto di vaniglia o i semi di una bacca
1 bicchierino di rum
un pizzico di sale
mettere in un pentolino i due burri, il caffè, il rum, il cacao e il cioccolato spezzettato e farli sciogliere a fiamma bassa, meglio se in un bagnomaria,
dividere i tuorli dagli albumi, montare i tuorli con lo zucchero e la vaniglia e gli albumi a neve ben soda,
incorporare nella montata di tuorli la crema di cioccolato un cucchiaio per volta mescolando dal basso verso l’alto per non smontarla,
aggiungere la farina di mandorle e il pizzico di sale, se non la trovate macinate le mandorle con un robot, e gli albumi mescolando sempre con attenzione dal basso all’alto.
foderare una teglia quadrata o rettangolare con cartaforno, versarvi l’impasto e cuocere per 30 minuti a 180°c, vale sempre la prova stecchino ma non fatela cuocere troppo perchè l’interno deve rimanere umido e cioccolatoso.
lasciarla raffreddare e avvolgerla nella stagnola, l’ideale sarebbe servire ogni quadrotto avvolto nella stagnola per poterlo mangiare senza sporcarsi le mani di cioccolato, ma è anche così godurioso leccarsi le dita che qui fate come meglio credete!
come mi ha detto Teresa è una torta che più “matura” più buona diventa, il solo problema è che non si riuscirà a non finirla subito!
buona Daulozzi a tutte/i !