che avventura gente, che avventura!
già quando devo mettere le mani in farina e lievito mi vengono i sudori freddi poi furba io non vado a scegliere proprio un lievitato che già Paoletta nel suo post dice essere un pò difficilotto da incordare!
già, mi è presa la fissa del lievitato a tutti i costi, no al panettone che ho già fatto, no al pandoro che idem, mi frulla da un pò per la testa la treccia russa che è tanto bellina ma poi vedo Morena che posta il pandorlato di Paoletta e de coccio come sono lo voglio fare correndo tutti i rischi del caso!
sudori freddi?
magari, molto ma molto di più!
l’impasto non incordava, aridaje con ‘sta incordatura, chiedo un disperato sos su fb e mi dicono di aggiungere un cicinin di farina.
ok, aggiungo, e gira gira gira, niente, l’impasto ha la consistenza della crema pasticcera e io già dò segni di sclero, la voglia di prenderlo e sbattacchiarlo nel secchio è lì che spinge, ma la minuscola parte zen di me ha il sopravvanto e invece che nell’immondizia lo sbattacchio sul tagliere quel tanto da dargli una forma sferica (eheheh ogni riferimento a quelle che mi giravano non è puramente casuale!), metto in frigorifero e il mattino dopo lo formo e lo metto a lievitare!
e qui sembra accadere il miracolo, lievita e lievita benissimo!
gioia pura, sorriso da orecchio a orecchio lo rifinisco, albume, granella di zucchero, mandorle, zucchero a velo, forno caldo e…….splosh……appena infornato si affloscia su se stesso!!!
ecco che la maledizione del lievito ha colpito ancora!
niente, lo cuocio lo stesso, non sarà bello ma buono lo spero, e infatti è buono, tanto buono, tanto buono che lo abbiamo mangiato in due giorni, nonostante l’implosione e la scarsa alveolatura, ma non sottilizziamo dai, voi lo farete senz’altro secondo i sacri crismi, voi la maledizione non ce l’avete!!
embè, e la treccia russa?
eheheheh, in quei giorni Patrizia prepara la estonian kringle, altra cosa che da tempo mi frulla per la testa, e all’improvviso mi viene in mente la treccia che mi piace così tanto e decido di non riprovare col pandorlato ma di fare finalmente ‘sta trecciona!
lo so, le mie associazioni sono un pò da squilibrata, non sono quel che si dice una mente semplice, tutt’altro!
vabbè, considerazioni personali a parte comincio, impasto, lievito, arilievito, formo, arilievito, inforno, cuocio…..bella lei, ben lievitata, coreografica, farcitura da papille che fanno la ola!!
bene bene, la lascio a raffreddare poi faccio la foto, allestisco tutta la scena , prendo la treccia per tirarla fuori dallo stampo e……spatapam!!!!!…….mi cade dalle mani e finisce per terra!!
ennò, ma qui si infierisce proprio, questa è istigazione a delinquere….e io delinquo!!
caduta, spatasciata e reimpastata all’istante!!
e mentre impasto una folgorazione, ho capito che la foglia serve a raccogliere tutti gli ingredienti e amalgamarli per il lavoro che dovrà fare poi il gancio……..l’INCORDATURA!!!!
meglio passare alla ricetta (finalmente direte voi!), in rete ne gira praticamente una, sempre la stessa e sinceramente non so a chi darne la maternità, se lo sapete ditemelo e metto subito il link, io l’ho fatta così:
TRECCIA RUSSA:
600gr di farina00
200gr di latte
10gr di lievito
120gr di zucchero
90gr di burro
2 uova
1 cucchiaino di sale fino
per la farcitura:
burro, cannella, zucchero di canna, scorza d’arancia candita, uvetta, gocce di cioccolato, rum.
sciogliere il lievito nel latte tiepido e mettere farina quanto basta a formare una pastella, spolverarla con farina e mettere a lievitare per circa un’ora o fino a quando la farina sopra si spaccherà formando delle crepe,
impastare col resto degli ingredienti e tenere da parte un pò di farina nel caso l’impasto la richiedesse, lasciare per ultimi uova e il burro a pezzetti unendo il successivo dopo che il precedente non sia ben amalgamato, aggiungere se occorre la farina tenuta da parte,
mettere a lievitare fino al raddoppio e nel frattempo tagliare a piccoli dadini la scorza d’arancia candita e ammollare l’uvetta nel rum,
quindi rovesciare l’impasto sulla spianatoia e dargli una forma rettangolare, ungere col burro fuso e spolverare con lo zucchero di canna e la cannella, unire l’uvetta strizzata, la scorza e le gocce di cioccolato,
arrotolare e formare un cilindro, tagliate un’estremità di circa 5cm e tenerla da parte,
ora tagliare il cilindro al centro e lasciare integra l’altra estremità, per capire meglio guardate questi passaggi,
formare la treccia e metterla in uno stampo da plumcake imburrato e infarinato,
farla lievitare fino al raddoppio e cuocere a 180° per 30 minuti, per me ne sono occorsi 45, 30 a mio parere sono decisamente pochi,
lasciare raffreddare, sformarla senza farla cadere per terra e spolverare di zucchero a velo…..una meraviglia!!
una buonanotte a tutti e un bellissimo risveglio!