Cucchiaio e Pentolone

tagliatelle con ceci, coda di rospo, peperoni cruschi e ritagli fritti, tagliatelle di castagne al pesto classico, per l’mtc la brava rezdora tira la sfoglia a mano!

 
 
 
 

 

 

questa volta ci siamo!!!
questa volta per fortuna una ricetta che sembra pensata, studiata, tagliata proprio su di me!
questa volta l‘mtc con la sua congrega di matte non mi ha fregata!

certo non devo mica dire grazie ad Alessandra e Daniela che se fosse per loro chissà cosa ci farebbero fare, bensì un’altra Alessandra che avendo vinto l’mtc della volta scorsa ci ha proposto le tagliatelle fatte rigorosamente col mattarello, tirate a mano come delle belle e brave rezdore di una volta!!

la rezdora o arzdora è il termine col quale in emilia si chiamava la donna di casa, spesso la più anziana, la “reggitrice” della famiglia, molto più di una semplice casalinga, a volte e troppo spesso sottovalutata e denigrata come se fosse una che non sa come passare il tempo (sei a casa tutto il giorno!), al contrario la rezdora era una donna di potere, la sua voce in famiglia era importante, amministrava i denari e aveva la forza e la tenacia di far filare uomini che un tempo non è che fossero propriamente dei lord!

io non mi fregio di tanto onore, magari poterlo fare, ma sono emiliana doc, nata nel cuore di Parma e la pasta fatta in casa è nata con me, non tanto perchè ho ereditato la sapienza e la manualità da mia madre (lei mi ha passato più la passione per il ballo e per l’arte che non per la cucina) ma perchè in un modo o nell’altro l’ho sempre vista fare, e ho visto fare delle opere d’arte, delle sfoglie che si dovevano allontanare le sedie dal tavolo per potercele appoggiare tanto erano grandi, lunghe, con dei mattarelli che non finivano più, arrotolate e distese, avanti e indietro….una poesia!

la ricetta che Alessandra ci ha fatto seguire è delle sorelle Simili, ricetta e anche dettagliate spiegazioni su come gestire pasta e mattarello.
ho voluto tradire il classico ragù di carne o di funghi e preparare una ricetta nata da una telefonata con sandrina che ogni anno mi regala una cosa preziosa, dei peperoni cruschi che conservo e centellino gelosamente e che quando metto a sfrigolare in padella sono un’altra poesia al pari della sfoglia delle rezdore emiliane!

 

 

TAGLIATELLE CON CECI, CODA DI ROSPO, PEPERONI CRUSCHI E RITAGLI FRITTI:

per le tagliatelle:

300gr di farina calibrata per pasta
3 uova
un pizzico di sale

impastare e seguire il procedimento che spiega Alessandra

per il condimento:

130gr di ceci secchi lasciati a bagno per 12 ore
carota, sedano, cipolla e una foglia di alloro

dopo avere lasciato a bagno i ceci scolarli e cuocerli in un tegame di coccio con gli odori per un’ora o finchè sono teneri, salarli quasi a fine cottura, prelevare le verdure e tenerle da parte, scolare i ceci con un mestolo forato e tenere il brodo.

500gr di coda di rospo pulita, spellata
2 peperoni cruschi spezzettati
uno spicchio d’aglio
peperoncino
olio, sale

inoltre:

ritagli delle tagliatelle spezzettati e lunghi 2cm circa
olio per friggere

mettere sul fuoco una pentola con acqua salata per cuocere la pasta,
dopo avere scolato i ceci e tenuto da parte il brodo mettere nel coccio un filo d’olio con l’aglio, farlo soffriggere ed unirvi la coda di rospo tagliata a dadini, rosolarla ed aggiungere i ceci, aggiustare di sale,
in un padellino saltare molto velocemente i peperoni cruschi a pezzetti nell’olio facendo attenzione perchè bruciano velocemente, l’olio deve essere abbondante ma non profondo come per una frittura,
in un’altro padellino friggere i ritagli di pasta in olio di semi e scolarli in carta da cucina, fare attenzione anche qui perchè colorano quasi subito e diventano amari,
appena prima del termine di cottura della pasta unire i peperoni cruschi al pesce e ceci senza il loro olio, mescolare per far amalgamare bene i sapori, scolare la pasta al dente e versarla nel coccio portandola a cottura aggiungendo un pò di brodo dei ceci e quando sarà pronta condirla con l’olio dei peperoni, dare una rimestata per insaporire bene il tutto,
impiattare e decorare con i ritagli croccanti.

non dovrei dire “uuhh quanto è buona!!” perchè nessuno dovrebbe lodare il proprio operato, ma…….uuuuhhhh che buona!!!!

postilline:
forse i vari passaggi fanno pensare a qualcosa di complicato ma non è assolutamente così, si prepara tutto (a parte i ceci) mentre l’acqua arriva a bollore e cuoce la pasta, basta preparare la coda di rospo pulita e tagliata e i peperoni già spezzettati, sia i peperoni che i ritagli sono pronti in una manciata di secondi

se non volete sporcare padelle e padellini potete rosolare i peperoni insieme alla coda di rospo ma io vi consiglio di farli a parte perchè sprigioneranno e manterranno tutto il loro profumo senza mescolarlo a quello del pesce

se non avete una pentola di coccio potete tranquillamente cuocere il tutto in un saltapasta o in una larga padella

se vi rimane abbastanza brodo dei ceci rimetteteci dentro le verdure senza l’alloro, frullate e godetevi una zuppa per il giorno dopo

se non volete “risottare” le tagliatelle con il brodo dei ceci terminate la cottura nell’acqua e saltatele semplicemente nel condimento come per qualsiasi altra preparazione

con questa dose ci abbiamo mangiato in tre, e chevvedevodì, siamo di sano e robusto appetito!!

 

e poi ci sono queste.
anche questa ricetta parte da una telefonata con un’amica di web, l’ostessa ne sa una più del diavolo e parlando di tagliatelle e farine alternative le dico che vorrei farle di castagne ma sono in crisi con il tipo di condimento da usare e lei mi suggerisce di farle con un classico pesto genovese.
non sapevo nella maniera più assoluta che fosse un piatto che in liguria si cucina spesso, ma Elisabetta mi ha illuminata e avendo in congelatore scorte di vari tipi di pesto che adoro, ecco fatto in un nanosecondo un piatto strepitoso! ( a proposito dell’ostessa ma avete visto la foto del suo header, non è bellissima?)

non vi dò la ricetta del pesto, solo le dosi per le tagliatelle e il procedimento DIFFICILISSIMO!!

per le tagliatelle:

150gr di farina calibrata per pasta
150gr di farina di castagne
3 uova
un pizzico di sale

procedere come sopra seguendo le istruzioni di Alessandra

mettere a bollire l’acqua in una pentola e aggiungere 7-8 minuti prima delle tagliatelle una patata tagliata a piccoli cubetti, passato questo tempo unire la pasta e portarla a cottura,
versare il pesto in una terrina e diluirlo con un pò di acqua di cottura, scolare le tagliatelle e le patate, versarle nella terrina col pesto e mescolare bene.

comunicazione privata per Alessandra e Daniela:
non so se questa ricetta sia valida per l’mtc, non avendone mai proposte due non so se devo fare due post distinti o se vada bene così.
nel primo caso questa andrà fuori concorso.

non andrà certo fuori dalla mia tavola, è stata una piacevole scoperta e la rifarò spesso!

al mese prossimo con chissà quale nuova proposta!