ultimamente ho notato che posto il sabato notte e posto principalmente dolci perchè mi sono ridotta a cucinare pochissimo, cose per nulla interessanti nè tantomeno fotogeniche.
ma la domenica cascasse il mondo il dolce è di rigore, magari in tavola non c’è niente di che, ma a fine pranzo devo tirare fuori una torta dalla dispensa o un bicchierino cremoso dal frigorifero, è un gesto che mi porta alla festa, a quando mio padre portava a casa il vassoio di paste ed io mangiavo col pensiero fisso di quando sarei andata a prenderlo per scartarlo e vedere tutti quei dolcetti in fila belli pienotti di crema. naturalmente in mezzo c’erano quelli che nessuno voleva mangiare, di solito erano delle torrette di pandispagna inzuppatissime farcite con della crema al burro, ci giravamo intorno e immancabilmente li evitavamo! e lui porello che era di una bontà e dolcezza fuori dal comune faceva finta che a lui piacevano e si sacrificava per noi lasciandoci i bignè al cioccolato, e a lui quelli lo facevano davvero impazzire!!
chissà perchè mi sono persa in questi ricordi, mah, comincio a scrivere non sapendo mai come iniziare il post e poi la mente prende strade strane e comincia a seguirle senza volerlo!
sono un pochetto malinconica, in settimana ho portato ancora mia madre all’ospedale e ci siamo fatte 12 ore di pronto soccorso, alle 2 di notte stavo rischiando una crisi isterica e per fortuna mio fratello è riuscito a parlare col medico di turno che praticamente ci ha detto che non c’era un letto manco a pagarlo oro e così dopo una notte sulla barella il mattino dopo è tornata a casa in attesa che trovino il posto, neanche fosse la prenotazione in albergo!
forse il mio ricordo è scaturito da questa malinconia, dal pensiero che ci sono cicli che purtroppo si concludono, cose che si perdono irrimediabilmente e non ritrovi più.
odio propormi così, ma non è un bel periodo ormai lo sapete, e mi sento su un altalena, alterno momenti tristissimi ad altri in cui cerco di essere quella di sempre con la battuta dissacrante, la risata sguaiatella (voi non mi avete mai sentita ma quando rido sono bella sonora!!), ma è sempre più dura far prevalere quelli gioiosi!
per cui come ho detto all’inizio anche la cucina sta risentendo di questo periodo.
non riesco a concentrarmi su niente, non sfoglio una rivista da non so quanto e mi si accumulano in pile sempre più sbilenche sul tavolino in sala, accendo il pc ma non seguo i vostri aggiornamenti e non certo perchè non sono interessanti, il problema è una svogliatezza che mi fa troppo arrabbiare ma non riesco a contrastare!
bocconcini di frolla con marmellata di uva fragola:
per la frolla:
200gr di farina semintegrale 1
150gr di farina 00
130gr di zucchero muscovado
80-90gr di olio di semi (se vi piace anche olio evo)
2 uova
mezza bustina di lievito
lavorare la pasta, formare una palla e avvolgerla nella pellicola, metterla in frigo per un paio d’ore.
per la marmellata di uva fragola (ricetta presa in rete tempo fa ma perse le tracce di dove):
500gr di uva fragola
200gr di zucchero
1 bicchiere di vino bianco
cannella a piacere
lavare e sgranare l’uva, metterla in una casseruola col vino e farla cuocere per 15 minuti,
passarla al passaverdure e rimetterla sul fuoco con lo zucchero e la cannella, cuocere fino a che mettendone una goccia in un piattino questa non scivolerà via, invasare e capovolgere fino a raffreddamento.
stendere la frolla e foderare gli stampini da tartelletta, io ho usato un multistampo in silicone della Guardini con un diametro di 6cm, mettere un paio di cucchiaini di marmellata e richiudere con la frolla,
cuocere a 180° per 20-25 minuti a seconda del vostro forno,
raffreddare, sformare e spolverare di zucchero a velo.
buone e rustiche, non troppo dolce ma aromatica la frolla grazie allo zucchero muscovado e piacevolmente speziata la marmellata di uva fragola.
la marmellata l’avevo preparata l’autunno scorso e per la paura che non durasse l’avevo congelata (ho la fobia del botulino, figuriamoci farmelo in faccia, ihihihih!)